Messaggio del Santo Padre alle partecipanti al seminario promosso dalla Consulta Femminile del Pontificio Consiglio della Cultura “Le donne leggono Francesco: lettura, riflessione e musica”, 08.10.2020

Care amiche,

sono lieto di rivolgere un cordiale saluto a voi, che formate la Consulta Femminile del Pontificio Consiglio della Cultura, in occasione del seminario “Le donne leggono Papa Francesco: lettura, riflessione e musica”, composto da una serie di incontri che inizia, questa volta, con il tema “Evangelii Gaudium”.

Il vostro Convegno odierno permette anche di mettere in luce la bella novità che voi rappresentate all’interno della Curia Romana; per la prima volta, un Dicastero coinvolge un gruppo di donne rendendole protagoniste dei progetti e delle linee culturali che va sviluppando, e non solo per occuparsi di questioni femminili. La vostra Consulta è composta da donne impegnate in diversi settori della vita sociale e portatrici di visioni culturali e religiose del mondo che, seppur diverse, convergono verso l’obiettivo di lavorare insieme con reciproco rispetto.

Per il vostro itinerario di letture avete scelto tre dei miei scritti: l’Esortazione Evangelii gaudium e, successivamente, l’Enciclica Laudato si’ e il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune; scritti dedicati, rispettivamente, ai temi dell’evangelizzazione, del creato e della fratellanza. Sono scelte significative nelle quali si riflette lo spirito della Consulta, una ricca diversità che sa lavorare cercando nel dialogo i punti di accordo e di affiatamento.

È anche da rilevare il fatto che il convegno sia posto all’insegna di una grande donna, proclamata dottore della Chiesa nel 2012: Santa Ildegarda di Bingen. Anche lei, come San Francesco d’Assisi, ha composto un inno armonioso in cui canta e loda il Signore del e nel creato. Ildegarda unifica la conoscenza scientifica e la spiritualità; e da mille anni – da vera maestra – legge, commenta, crea e insegna alle donne e agli uomini. Ella ha rotto gli schemi del suo tempo, che impedivano alle donne di studiare e di entrare in biblioteca e, come badessa, lo chiede anche per le sue consorelle. Impara il canto e compone musica, che per lei era un’ondacapacedi condurla in alto fino a Dio. La musica per lei non era solo arte o scienza, era anche liturgia.

Ora voi, con questo incontro, volete creare dialogo tra intelletto e spiritualità, tra unità e diversità, tra musica e liturgia, con una mèta fondamentale, cioè l’amicizia e la fiducia universali. E lo fate con voce femminile che vuole aiutare a risanare, in un mondo malato. Il vostro percorso di lettura potrà offrire una visione peculiare sul tema del confronto sociale e culturale come contributo alla pace, perché le donne hanno il dono di apportare una sapienza che sa ricucire le ferite, perdonare, reinventare e rinnovare.

Nella storia della salvezza è una donna ad accogliere il Verbo; e sono pure le donne a custodire nella notte oscura la fiammella della fede, ad attendere e ad annunciare la Risurrezione.La realizzazione gioiosa e profonda della donna si incentra in questi due atti: accoglienza e annuncio. Le donne sono protagoniste di una Chiesa in uscita, attraverso l’ascolto e la premura che manifestano verso i bisogni degli altri, e con la spiccata capacità di sostenere dinamiche di giustizia in un clima di “calore domestico”, nei diversi ambienti sociali in cui esse si trovano ad operare. Ascolto, meditazione, azione amorevole: sono questi gli elementi costitutivi di una gioia che si rinnova e si comunica agli altri, attraverso lo sguardo femminile, nella cura del creato, nella gestazione di un mondo più giusto, nella creazione di un dialogo che rispetti e valorizzi le differenze.

Vi auguro di essere portatrici di pace e di rinnovamento. Di essere una presenza che, con umiltà e coraggio, sa comprendere e accogliere la novità e generare la speranza di un mondo fondato sulla fraternità. Vi accompagno nel mio ricordo orante a Dio, e vi chiedo, per favore, di farlo anche per me. Grazie!

Roma, San Giovanni in Laterano, 1° ottobre 2020, Memoria di Santa Teresa di Gesù Bambino.

FRANCESCO