Siamo convinte che ogni azione volta a contrastare gli assetti socio-politici del primato maschilista contribuisca, se pure indirettamente e lentamente, a incidere nell’incultura, costituita di forma mentis, linguaggi e stili, che alimenta la drammatica escalation dei femminicidi

Il ricorso al TAR Sicilia coordinato da NOI RETE DONNE e ASSOCIAZIONI femminili arriva al giudizio di merito

La Giunta regionale è ancora lontana dal rispettare la democrazia paritaria. Una donna, seppur qualificata, non basta. Uguaglianza è affermare il valore delle differenze.

Con la nomina, lo scorso 24 febbraio, dell’assessora regionale Baglieri si è ottenuto il primo “effetto indiretto” conseguente all’iniziativa giudiziaria guidata con competenza da Noi rete donne con le associazioni ANDE – Associazione Nazionale Donne Elettrici, Ande Palermo, Ande Marsala, Arcidonna Onlus, Confcommercio Palermo, Confcommercio Terziario Donna Palermo, Emily Palermo, Le Rose Bianche, e alle ricorrenti in proprio Daniela Carlà, Giorgia Butera e Concetta Giallombardo, che hanno impugnato al TAR di Palermo le nomine degli assessori Scilla e Zambuto.

Altro effetto del ricorso, più pertinente ai suoi contenuti sostanziali, quello “diretto”richiesto e ottenuto nell’udienza del 25 febbraio dal collegio difensivo che patrocina le associazioni (i legali Antonella Ida Roselli del Foro di Bari, Massimo Clara del Foro di Milano, Eva Desana del Foro di Torino, Antonio Saitta del Foro di Messina, con il contributo scientifico di Marilisa D’Amico dell’Università Statale di Milano) ovvero la fissazione dell’udienza di merito prima della sospensione feriale.

Sarà quella la sede  per valutare con pienezza la ricca articolazione di principi posti a base dell’atto e l’evidente violazione delle norme costituzionali e sovrastatali europee, nonché della legge elettorale siciliana, evidenziati quale inadeguatezza dello statu quo dell’attuale Giunta regionale.

La democrazia paritaria è in Sicilia  ancora lontana e la nomina di una assessora non promuove condizioni di parità ma anzi si palesa illusoria conquista di equilibrio di rappresentanza nelle Istituzioni.

Questa vicenda,  come altre in campo nazionale, dimostra che la dirigenza politica del nostro Paese  ha abdicato alla funzione di propulsore dei valori civili e costituzionali. Le Associazioni ricorrenti, in attesa della definizione giudiziaria delle nomine assessorili impugnate, continueranno il loro impegno culturale e civile perchè convinte che la democrazia paritaria è fondamentale per una vera qualità nella gestione della cosa pubblica e per un’effettiva crescita sociale ed economica dell’Italia.