Nella Giornata internazionale dei diritti delle donne, l’Associazionne culturale fenmminile Le Rose Bianche, sceglie di dedicare l’attenzione al primo dei diritti da difendere, quello alla vita. La guerra, che si impone sempre più sullo scenario mondiale, rappresenta la più grave minaccia all’esistenza umana, una scelta nefasta dei potenti della terra, che i popoli rigettano senza tuttavia avere le forze di orientare diversamente il corso della storia, governato com’è dal potere iniquo. Solo la misericordia di Dio può intervenire ad illuminare coloro che reggono le sorti delle nazioni e muoverli verso passi di pace.

Mercoledi 8 marzo invitiamo tutte le donne e gli uomini credenti a condividere la supplica a Dio per la pace, nelle diverse espressioni di fede religiosa.

Affidiamo all’intercessione di Maria la nostra preghiera.

CONTRO LA GUERRA LA POTENZA DELLA PREGHIERA

Di Vita Giammarinaro

Intensamente pensata, fortemente voluta, la Staffetta di preghiera “Donne per la pace” è stata una efficace esperienza della straordinaria forza che ha la preghiera condivisa alla presenza di Dio ed ha arricchito di significato la ricorrenza della Festa della donna. Costruita alla maniera di un puzzle, è stata possibile grazie allo spirito di accoglienza e di servizio del Parroco, don Pietro Bumbalo, e all’ apporto molteplice e diversificato delle Associazioni, Comunità e Movimenti di Fede cristiana che hanno partecipato.

“Dove sono riuniti due o tre nel mio nome, dice il Signore, ivi sono io, in mezzo a loro” (Matteo 18, 20). Con intima e condivisa commozione questa Presenza è stata costantemente avvertita e ha chiamato ciascuna e ciascuno alla responsabilità di essere artefice di pace.

Di contro a tanta stoltezza umana che distrugge la natura, semina guerre, annienta città e villaggi, uccide donne, anziani, bambini, arma e manda a morire i giovani, minaccia insistentemente il ricorso spietato alla bomba nucleare, la pace è il compito da adempiere, la realizzazione della giustizia e della carità è  ineludibile,  la preghiera insistente e fiduciosa nell’ intervento  dall’ Alto è indispensabile  perché sia possibile  la conversione delle menti  e dei cuori sordi all’ amore per la vita e per l’ uomo.

Nel succedersi degli interventi, e del passaggio significativo del cero acceso di mano in mano, questa preghiera è stata innalzata di volta in volta in forme diverse, parimenti coinvolgenti, tutte efficaci: invocazione alla Vergine Maria Regina della Pace perché interceda per noi, lettura di Salmi e passi  del Vangelo, citazione meditata di brani delle Encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti,  testimonianza di coraggiose scelte  di vita fondate sulla Fede e i valori cristiani, supplica rivolta al Signore con le forti parole della Preghiera per la nostra terra di Papa Francesco e della Preghiera per la Pace di Mons. Lorefice.

Intensi i sentimenti avvertiti: la letizia del cuore nel canto, la “leggerezza” del corpo  nella danza sacrale, che diventa abbraccio fraterno e protettivo, l’ emozione mal  simulata nel proporre la propria preghiera, la commozione suscitata  dalla  coinvolgente animazione  della Celebrazione eucaristica conclusiva, la pacificazione dell’ anima indotta dalle riflessioni pacate e profonde di Don Francesco Macrì sul Vangelo del giorno, ma anche la preoccupazione per la  responsabilità  di fare diventare, ciascuna e ciascuno nella propria quotidianità, l’accoglienza, la misericordia, il dono gratuito,  pratiche di vita  per un mondo giusto e in pace.

Nel contempo “Donne per la pace” è stata anche la preziosa occasione, nel lungo tempo della Adorazione del Santissimo Sacramento e nelle brevi pause di silenziosa meditazione, per quell’ intimo, fiducioso dialogo con Dio che ce lo fa sentire padre misericordioso, madre amorevole e predispone alla preghiera carismatica di lode e di ringraziamento.                                    

La preghiera per la pace dell’Arcivescovo di Palermo

don Corrado Lorefice

Preghiera per la pace

O Signore di ogni donna e di ogni uomo credenti in un Altro,

dentro di noi, al di là di noi, Signore dai tanti nomi.

Noi sappiamo che tu comprendi tutte le lingue

ma ne parli una sola: la lingua dell’amore e della pace,

la lingua dell’amore per la vita e per l’uomo.

Sappiamo, o Signore, che il dialogo tra le religioni

si ricompone e diventa dialogo di salvezza.

Noi ti abbiamo sempre invocato come Grande, Onnipotente.

Adesso sappiamo che questo Dio,

il Dio che governa il mondo come un re governa il suo dominio,

è morto. Si, Dio è morto. In ogni dichiarazione di guerra

noi uccidiamo Dio. E lui ci lascia soli.

Soli sulla terra. Soli a ricordare agli uomini e alle donne

che Tu non muori fin quando noi grideremo ancora

Pace, paix, peace, shalom, salam, amani, paz…

A ricordare a noi stessi e agli altri che la Tua presenza è invisibile

e ridiventa visibile ogni volta che operiamo la pace, ogni volta che creiamo riconciliazioni

nei corpi e tra i corpi, nelle case e tra le case, nei popoli e tra i popoli.

È vero: tu non sei morto. È morto il nostro modo di pensarti.

Non sei morto. E quando siamo uniti tra di noi,

quando cerchiamo la pace – lo sappiamo – noi Ti sentiamo.

Noi crediamo che non sei morto ma hai conosciuto la morte.

Tu sai quanto è amara la morte, quanto sono terribili gli inferi

E tuttavia ci lasci negli inferi e nella morte, perché vuoi

che ogni uomo e ogni donna si diano la mano,

 vuoi che ci diamo la mano

in questo mistero della vita che ci sovrasta, per mantenere accesa anche una fiammella.

Quella che manterrà viva la speranza che solo la vita genera vita.

Signore, Dio nostro, nascosto e vicinissimo, guardando

 al nostro fratello Gesù,

al suo modo di raccontarti a noi, sappiamo intimamente che

la morte nel suo corpo è morta, che l’odio

 nel suo traboccante amore è morto,

che la vendetta nel suo perdono è morta. Tutte le guerre, tutte le inimicizie sono morte

nel suo corpo innalzato sulla croce per amore.

 In quel corpo squarciato

è stata ricucita la speranza della pace

che con l’audacia dei miti annunziamo:

Dio, in ogni suo Nome, è la nostra pace. Amen.

Aderiscono alla Staffetta di preghiera per la pace, con il loro contributo, secondo la propria connotazione associativa, carismatica e religiosa:

Le Rose Bianche – Mov. per la Vita – Centro Aiuto alla vita – Centro diocesano P.P. Puglisi – Congr. Maria SS. dell’Aspettazione al Parto – Parr. San Luigi – Ass. Mani di Mamma – Chiesa Anglican Holy Cross – Mov. Laudato sì – Presenza del Vangelo – CIF Centro Italiano Femminile – Comunione e liberazione – Missionarie del Vangelo – USMI Unione Superiore Maggiori d’Italia – FIDAPA Palermo Felicissima – Bambini catechismo par. Regina Pacis – Comunità islamica – Comunità Arca – Focolarine – Gruppo RnS San Michele – Rappres. ebraismo.

La Staffetta di preghier Per la pace si svolge anche a Reggio Emilia,
promossa dalla Casa delle Rose Bianche lì presente